Perché BIM (Building Information Modeling)?

La progressiva introduzione di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni nella gestione dei contratti e il graduale incremento nel numero delle stazioni appaltanti interessate, rende il BIM uno dei temi più rilevanti della transizione digitale del ciclo di vita dei contratti pubblici.

Il Codice dei Contratti Pubblici (D. Lgs. 36/2023) stabilisce quando l’utilizzo del BIM è obbligatorio, definendone le modalità e i termini di adozione. L’eventuale utilizzo di metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni costituisce, inoltre, uno dei requisiti richiesti per la qualificazione delle stazioni appaltanti.

Il Codice dei Contratti Pubblici introduce anche il concetto di ecosistema digitale che includono gli strumenti utilizzati dalle stazioni appaltanti. In questo contesto si collocano le attività di analisi e sperimentazione delle possibili interazioni tra Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (PAD) e sistemi di Gestione Informativa Digitale (ACDat) riportati in questa sezione.
 

 

Analisi Interazioni PAD/ACDat

L’analisi ha lo scopo di esaminare alcune possibili interazioni tra le PAD e gli ACDat per metterne in luce le potenzialità in termini di miglioramento della trasparenza e dell’efficienza dei processi. 

L’interazione tra gli strumenti di gestione informativa digitale e le PAD può infatti consentire di ottimizzare i flussi di dati e informazioni durante le fasi di Affidamento ed Esecuzione dei contratti, riducendo i margini di errore e migliorando la coerenza dei dati tra i sistemi. 

La schematizzazione delle fasi di Affidamento e di Esecuzione del ciclo di vita dei contratti pubblici ha permesso di individuare come interagiscono i due sistemi tra loro mettendo in luce i vantaggi e le eventuali criticità collegate. 

Puoi consultare l'analisi nella sezione dedicata